ponti in precompresso
Il cemento armato precompresso è stato salutato qualche decennio fa come la soluzione migliore per reallizzare strutture con il calcestruzzo. L’inserimento di acciaio in tensione riduce notevolmente il formarsi di lesioni a trazione, dato che la sezione risulta essere quasi sempre compressa.
Nelle verifiche di resistenza le sezioni sono verificate e le aperture di fessure sono molto ridotte rispetto al cemento armato iniziale.
Tuttavia…
La precompressione è una pre-distorsione, che in condizioni iniziali appare essere poco evidente. Nel tempo le forti sollecitazioni interne inducono distorsioni crescenti nel tempo, spesso in direzione opposta a quella dei carichi.
Le distorsioni inducono cedimenti viscosi nel calcestruzzo compresso e inducono fessure nella parte opposta di quanto supposto in condizioni iniziali.
La precompressione di semplici elementi trave è accettabile, ma purtroppo soprattutto in sezioni poco rigide e flessione o a torsione non è opportuna.
Per le strutture importanti, quali ponti, sarebbe opportuno usare materiali che non si corrodono e che siano abbastanza leggeri. Proporrei l’alluminio per ponti di grande luce.
Purtroppo le NTC2018 non lo hanno ancora ‘incoronato’; tuttavia l’eurocodice 9 con l’adozione degli annessi nazionali è operativo.
Per le costruzioni normali e per i solai si auspicano strutture composta acciaiozincaro con lo stretto indispensabile di calcestruzzo.